Il 2019 Judgments Convention dell’HCCH: tra storia, contenuti e attualità.
1. Introduzione e storicità
Il Convention of 2 July 2019 on the Recognition and Enforcement of Foreign Judgments in Civil or Commercial Matters, noto come 2019 Judgments Convention, è stato adottato dalla Conferenza dell’Aja (HCCH) il 2 luglio 2019, a conclusione di un lungo percorso iniziato già negli anni ’90 con il progetto “Judgments Project” e rilanciato nel 2012 dopo il successo della Choice of Court Convention del 2005. Mira a colmare una lacuna, offrendo un quadro uniforme per la circolazione delle sentenze civili e commerciali a livello internazionale, in un mondo sempre più interconnesso.
2. Campo di applicazione e struttura principale
La Convenzione si applica solo a giudizi “on the merits” emessi in materie civili o commerciali, escludendo ambiti come tasse, dazzi, questioni amministrative, penali, provvedimenti cautelari e misure provvisorie.
Prevede:
- Giurisdizione adeguata (consenso, domicilio, luogo di adempimento o dell’illecito extracontrattuale).
- Riconoscimento ed esecuzione automatica, salvo specifiche eccezioni (truffa, giudizio incompatibile, incompetenza manifesta).
- Documentazione minima, inclusi originali certificati e traduzione ufficiale, se necessario.
Rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alla 2005 Choice of Court Convention, poiché include anche giudizi non derivanti da accordi di scelta esclusiva del foro.
3. L’entrata in vigore: tappe decisive
- 1° settembre 2023: entra in vigore tra Unione Europea (esclusa la Danimarca) e Ucraina, dopo che entrambe depositano i rispettivi strumenti di ratifica.
- 1° ottobre 2024: stessa data per Uruguay, siglato in prima battuta il 2 luglio 2019.
- 1° luglio 2025: entra in vigore per il Regno Unito (Inghilterra e Galles init., poi anche per Scozia e Irlanda del Nord), dopo firma (12 gennaio 2024) e deposito strumentale (27 giugno 2024).
Ad oggi (luglio 2025), sono 33 Parti complessive soggette alla Convenzione (inclusi Stati in attesa di ratifica).
4. Implicazioni pratiche
- Maggiore certezza e minori ostacoli nel riconoscimento/esecuzione transfrontaliera, con procedure armonizzate e limitate possibilità di rifiuto.
- Si allinea alla Convenzione di New York del 1958 sugli arbitrati, con l’ambizione di equilibrare reciprocità tra sistemi legali nazionali.
- Offre un’alternativa moderna ai regolamenti europei (Bruxelles I, Lugano), pur rimanendo più limitata in campo e più lenta nell’adozione.
5. Tra presente e futuro
Il progressivo ingresso di Stati come Regno Unito e Uruguay amplia il ventaglio operativo. Paesi come Stati Uniti e Canada mostrano interesse grazie alle loro regole già piuttosto “aperte” ai riconoscimenti esteri. Rimane però fondamentale incentivare ulteriori ratifiche da parte di Giappone, Cina, Svizzera ecc., per trasformare una buona norma in uno standard globale, rafforzato dall’esperienza europea.
6. Collegamenti utili
- Testo ufficiale del 2019 Judgments Convention (HCCH).
- Tabella di stato aggiornato: numero Parti ed efficacia per Stato.
- Comunicato HCCH su entrata in vigore per il Regno Unito.
7. Quali sono i vantaggi concreti?
- Esecuzionesemplificata.
Non sarà più necessario intraprendere azioni lunghe o incerte per far riconoscere una sentenza straniera in UK. Se la sentenza proviene da uno Stato parte della Convenzione, sarà direttamente riconoscibile ed eseguibile, con eccezioni limitate e codificate. - Regole chiare e uniformi.
La Convenzione stabilisce criteri oggettivi per il riconoscimento, come:- Il convenuto aveva il domicilio nello Stato d’origine;
- Si era sottoposto volontariamente alla giurisdizione;
- La controversia era legata a un contratto da eseguire nello Stato d’origine;
- Oppure la sede dell’attività commerciale era nello Stato emittente.
- Costi e tempi ridotti.
Grazie alla procedura standardizzata, gli oneri procedurali sono ridotti rispetto al tradizionale common law inglese, basato su concetti come il finality e il merit review.
8. Cosa serve per chiedere il riconoscimento?
- Copia certificata della sentenza.
- Certificato rilasciato dall’autorità dello Stato d’origine (modello uniforme previsto dalla Convenzione).
- Eventuale traduzione giurata.
Il tribunale inglese non riesaminerà il merito della decisione. Può tuttavia rifiutarne l’esecuzione solo in casi eccezionali, ad esempio:
- Giurisdizione manifestamente inadeguata;
- Violazione del diritto di difesa;
- Contrarietà all’ordine pubblico inglese.
9. A quali sentenze si applica la 2019 Judgments Convention?
Per poter utilizzare la Convenzione per il riconoscimento o l’esecuzione di una sentenza in Inghilterra e Galles, è fondamentale che siano soddisfatti non solo i criteri soggettivi e oggettivi previsti dalla Convenzione, ma anche un requisito temporale preciso.
Requisito temporale: quando è iniziato il procedimento?
Secondo l’articolo 16 della Convenzione, questa si applica solo alle sentenze pronunciate in procedimenti avviati dopo l’entrata in vigore della Convenzione tra lo Stato d’origine e lo Stato richiesto.
Pertanto:
- Per le domande di riconoscimento o esecuzione in Inghilterra e Galles, la Convenzione si applica solo a sentenze emesse in procedimenti iniziati dopo il 1° luglio 2025, data di entrata in vigore della Convenzione per il Regno Unito.
- Inoltre, la sentenza deve provenire da uno Stato che al momento del riconoscimento è parte della Convenzione ed è legato al Regno Unito tramite la Convenzione (cioè, entrambi gli Stati devono essere Parti e la Convenzione deve essere già in vigore tra loro).
Altri requisiti cumulativi.
Oltre al requisito temporale, la sentenza:
- Deve riguardare materie civili o commerciali (esclusi diritto di famiglia, penale, fallimentare, fiscale, ecc.);
- Deve essere definitiva e vincolante nello Stato d’origine;
- Deve derivare da un giudizio sul merito (on the merits);
- Non deve rientrare tra i casi di esclusione (es. misure provvisorie, danni punitivi, contrarietà all’ordine pubblico, ecc.).
10. Conclusione
La Convenzione del 2019 rappresenta un passo concreto verso un più solido sistema transnazionale di riconoscimento giudiziario. L’ingresso del Regno Unito lo scorso 1° luglio 2025 – in un contesto post-Brexit – segna una svolta per professionisti e imprese attivi oltre confine. Ora tocca alla comunità giuridica promuovere nuove ratifiche, affinché il meccanismo si sviluppi fino a diventare uno standard internazionale diffuso e affidabile.
Se hai ottenuto (o stai per ottenere) una sentenza straniera e stai valutando se potrai farla riconoscere o eseguire in Inghilterra o Galles, è essenziale verificare la data di inizio del procedimento e lo status internazionale della Convenzione con riferimento al tuo Paese.
Per procedere con sicurezza, ti consigliamo di consultarci per poter valutare insieme quale strumento sia più adatto visto che, oltre alla 2019 Judgment Convention, potrebbero essere applicabili la 2005 Choice of Court Convention o altre convenzioni, come ad esempio il Foreign Judgments (Reciprocal Enforcement) Act 1933 per le sentenze scaturenti da procedimenti iniziati dopo il 31 gennaio 2021, o il Regolamento (UE) 1215/2012 per le sentenze emesse a seguito di procedimenti iniziati prima del 31 gennaio 2021.



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